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Autonomous Archiving • Archivi video da forme non istituzionali all’attivismo

NELL'AMBITO DI
Blast. Estetiche della violenza tra immagine, video e documento

CON
Jessica Bianchera e Marta Ferretti, progetto BLAST
Carolina Ciuti, LOOP Barcelona
Özge Çelikaslan, bak.ma
Dagmawi Ymer, Archivio delle Memorie Migranti
Alessandro Nassiri, Careof
Vincenzo Estremo, mediatore

CON IL SOSTEGNO DI
Fondazione Cariverona
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2 dicembre 2021, ore 18.00 in presenza e online via Zoom
(ID riunione: 869 5149 9982 / Passcode: 283376)

Ingresso gratuito, con Green Pass obbligatorio e fino a esaurimento dei posti disponibili.

Careof, nell'ambito di "Blast. Estetiche della violenza tra immagine, video e documento" presenta "Autonomous Archiving", un incontro per approfondire gli aspetti politici partecipativi e performativi di archivi video digitali autorganizzati, portando al centro della discussione i concetti di autonomia, documento, condivisione.
Giovedì 2 dicembre 2021, alle 18.00, negli spazi di Careof e online un appuntamento aperto al pubblico in cui interverranno Jessica Bianchera e Marta Ferretti (progetto BLAST), Carolina Ciuti (LOOP Barcelona), Özge Çelikaslan (bak.ma), Dagmawi Ymer (Archivio delle Memorie Migranti), Alessandro Nassiri (Careof) con la mediazione di Vincenzo Estremo.

"Blast" è un progetto di ricerca ideato e curato da Jessica Bianchera e Marta Ferretti con Giulia Costa che si propone di esplorare in modo allargato e partecipato la relazione tra violenza, documento e verità pubblica attraverso l'uso del mezzo video. In particolare, si focalizza sul video come strumento di documentazione, ricerca e rielaborazione narrativa, affrontando il concetto di violenza come categoria morale, sociale, politica e come dimensione relativa che non si compone solo di gesti e situazioni esplicite, ma anche di azioni sottili, mascherate.
Prendendo in considerazione alcune delle tendenze artistiche attuali che fanno proprie metodologie e pratiche di ricerca e produzione di immagini, dati e informazioni provenienti da ambiti trasversali, - quali ad esempio le scienze forensi, l’architettura, il giornalismo e l’attivismo - "Blast" vuole sviluppare una riflessione condivisa su diverse modalità di percepire, analizzare e restituire episodi e dinamiche di forza, violenza e potere a livello individuale ma anche collettivo e sulla loro rappresentazione e distribuzione digitale.
Il progetto è promosso da Urbs Picta in collaborazione con una rete di partner con enti e istituzioni pubbliche e private che si occupano di video e immagine in movimento o che intercettano nelle proprie attività i temi di indagine.
Visita il sito di BLAST

"Autonomous Archiving" è il primo appuntamento di COP.P., il public program di Careof: una serie di incontri aperti al pubblico per parlare di arte contemporanea, antropologia culturale, design, fotografia, architettura, letteratura e tutto quel che ruota intorno a queste discipline.
Un ciclo di appuntamenti informali, per approfondire temi che stanno a cuore a Careof, all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano e online.
COP.P. è un’occasione di confronto, un momento di dialogo trasversale e interdisciplinare, con l’obiettivo di aprire discussioni, costruire relazioni, approfondire, distrarsi, alleggerire, divagare. Un’opportunità di condivisione di tempo e di competenze, in cui coesistono interessi diversi, discipline diverse, specializzazioni diverse, in cui la contaminazione è ricchezza.

I relatori

Vincenzo Estremo è Ph.D. internazionale in studi sui media, sul cinema e sulla comunicazione. Teorico dell’immagine in movimento è docente di teoria dei media, curatela, fenomenologia ed estetica presso NABA, Università di Roma 5 e Accademia di Belle Arti di Genova. Adjunct scholar della MAGIS - International Film Studies Spring School per la sezione di Cinema e Arte Contemporanea all’Università di Udine-Gorizia, co-dirige l’omonima collana editoriale per Mimesis International. Scrive regolarmente per Flash Art Italia e Che Fare, ha pubblicato Extended Temporalities. Transient Visions in Museum and Art (Mimesis International 2016), Albert Serra, cinema, arte e performance (Mimesis Edizioni 2018) e Teoria del lavoro reputazionale (Milieu Edizioni 2020).

LOOP è una piattaforma dedicata allo studio e alla promozione dell'immagine in movimento fondata nel 2003. Offre a un pubblico specializzato una selezione curata di contenuti legati al video e collabora con una comunità internazionale di artisti, curatori, galleristi, collezionisti e direttori di istituzioni per sviluppare progetti che mirano a esplorare le capacità del video e dell’immagine in movimento. VIDEOCLOOP è una piattaforma pubblica dedicata alla conservazione, promozione e studio di video e film sperimentali di artisti contemporanei. Offre l'accesso online a una collezione di video composta principalmente da opere presentate nelle diverse edizioni della Fiera LOOP. La piattaforma si rivolge sia al settore accademico che a quello professionale, essendo uno strumento chiave per università, istituzioni culturali, centri di ricerca, aziende dedicate al management culturale e individui coinvolti nel mercato dell'arte. Il progetto nasce da una precisa valutazione delle diverse modalità di distribuzione, circolazione e ricezione dell'immagine in movimento nell'era della diffusione digitale e nell'era di Internet.
Visita il sito di LOOP.

bak.ma (che in turco significa non guardare)* è un archivio mediatico digitale dei movimenti sociali apparso in seguito alle massicce proteste sociali in Turchia nel 2013 note come Gezi Park Resistance. Attraverso la collettivizzazione della conoscenza e della memoria, bak.ma radicalizza la politica dell'archivio e indica le possibilità di creare una memoria vivente dei movimenti sociali. L’archivio comprende una collezione di video, raccolti a partire dagli anni '60 fino ad oggi, che testimoniano incidenti e movimenti politici nella storia della Turchia. Essendo in costante crescita con un approccio partecipativo, gli utenti generano il contenuto portando i filmati degli attivisti e i documenti, il che porta a trasformarlo in un archivio collaborativo. A partire dal 2018 gli utenti di altri paesi hanno iniziato a caricare le loro registrazioni video, testi, fotografie e registrazioni audio.
Visita il sito di bak.ma.

L'AMM - Archivio delle memorie migranti – fondato a Roma nel 2012, dopo un periodo di cinque anni come progetto nella scuola di italiano per stranieri e richiedenti asilo dell'associazione Asinitas – è una “comunità di pratica” fatta di persone che perseguono obiettivi comuni da punti di vista diversi e molteplici e si impegnano a dar vita a un nuovo modo di comunicare, partecipato e interattivo, che lasci traccia dei processi migratori in corso e allo stesso tempo permetta l’inserimento di memorie ‘altre’ nel patrimonio collettivo della società italiana.
L’AMM basa le proprie attività sull’adozione di metodi partecipativi che favoriscano il riconoscimento e la valorizzazione di una pluralità di forme espressive: dalla raccolta di testimonianze alla produzione di racconti di sé, dalla realizzazione di audio e video partecipati alla elaborazione di materiali didattici.
Presupposto fondamentale dell’approccio dell’AMM è la cura del contesto di ascolto e la qualità della relazione tra chi narra e chi ascolta, fino ad arrivare, grazie a forme “circolari” e incrociate di racconto, alla mutualità di questi due ruoli.
Visita il sito dell'Archivio delle memorie migranti.