Careof e The Blank presentano My Little Big Data, mostra personale che riporta in Italia gli artisti Eva e Franco Mattes - anche noti come 0100101110101101.org - da dieci anni di base a New York.
L’installazione è una riflessione sul legame insolubile tra vita pubblica e privata, sul concetto di privacy, sulle tracce invisibili che inconsapevolmente disseminiamo nella rete ogni volta che ci colleghiamo.
Al centro dell’esposizione è proiettato il video essay My Little Big Data, realizzato in collaborazione con l’analista di dati Vladan Joler, al quale gli artisti hanno consegnato volontariamente tutte le email scambiate negli ultimi 13 anni (oltre 70.000 email personali inviate e ricevute tra il 2007 e il 2017) e svariati mesi di browsing history.
Il video raccoglie e analizza questo enorme patrimonio di informazioni che rivela dettagli spesso intimi delle vite private dei due artisti, come le preferenze politiche o quelle culinarie, la routine lavorativa, i luoghi visitati o le case in cui hanno vissuto.
Allo stesso modo, i dati di tutti noi sono costantemente esaminati, estratti, organizzati e venduti da social media, agenzie governative, istituti bancari e applicazioni per smartphone, con l'obiettivo di influenzare il nostro comportamento, generando profitto e consenso politico.
Oltre al video, lungo tutto lo spazio espositivo di Careof si snoda Personal Photographs, una grande installazione composta da un network di passerelle portacavi. Queste infrastrutture industriali solitamente invisibili, sono qui visibilmente presenti. Sospese al soffitto, scendono a tratti fino all’altezza vita, limitando gli spostamenti dei visitatori. Interagendo con le strutture preesistenti, rispecchiano l’assimilazione di Internet nella vita di tutti i giorni.
All'interno dei cavi circolano, in costante flusso, decine di foto private scattate dagli artisti, nascoste all’occhio umano. Immagini invisibili, eppure sempre presenti, contribuiscono così alla formulazione di quella che Byung-Chul Han definisce “la società della sorveglianza digitale, che ha accesso all’inconscio collettivo” (Nello Sciame, Ed. Nottetempo, 2015).
Accompagna il progetto un catalogo edito da The Blank Editions, con contributi di Martina Angelotti, Cory Arcangel, Vladan Joler, Omar Kholeif, Stefano Raimondi.