Giunto alla sua seconda edizione, CINEMODERNO si struttura attorno all’immaginario del video e del suo potenziale performativo.
Il progetto si manifesta sotto forma di festival diluito nell’arco di due mesi, in cui si susseguono artisti ogni due settimane, invitati a presentare una rielaborazione e riformulazione - in chiave performativa - di una ricerca video già avviata.
Già dalla prima edizione - che aveva visto coinvolti gli artisti: Eva e Franco Mattes; Anna Franceschini e Diego Marcon; Teresa Cos; Francesco Fonassi - CINEMODERNO esplora il linguaggio del video in tutte le sue molteplici dimensioni - scultoree, sonore, visive - per indagare forme di interazione fra la narrazione visiva del film e la sua ipertestualità, tra la forma bidimensionale della proiezione e quella tridimensionale della sua “messa in scena”.
CINEMODERNO prende spunto da una prospettiva antropologica, che Rachel O. Moore identifica nel cinema attraverso la definizione di “rituale magico” col potere di ravvivare, guarire e incantare.
Per questa edizione CINEMODERNO si configura attraverso tre interventi live che restituiscono diversi set dello spazio – pensati sia per l’esposizione che per la fruizione - per la durata di due settimane ciascuno.
Gli artisti invitati, provenienti da diverse geografie fisiche e mentali, sono accomunati da aspetti di ricerca incentrati sull’analisi di pratiche performative connesse al cinema o alla sua dimensione rituale, spesso approcciate attraverso tecniche di found-footage e documentaristiche, e che indagano la dimensione dell’”esotico” da prospettive e sguardi geografici molto diversi.
Dalla video performance dell’artista italo argentina Mercedes Azpilicueta (La Facultad, 2018) che investiga attraverso il movimento e il linguaggio sonoro e video, il rapporto fra il corpo femminile e il corpo sociale. La giungla “occidentalizzata” della serie dedicata a Tarzan di Eli Cortiñas, la cui lecture performance svela il processo di ricerca e la relazione fra artista ed etnografo, al potenziale politico restituito in forma live della Op-art di Filipa Cesar & Luis Henderson: un film realizzato con lenti e celluloide fotosensibile al motore di localizzazione del desktop, che passa dalla produzione di materiale delle lenti Fresnel all'invenzione dei sistemi globali di navigazione satellitare (GNSS), strumento che annuncia l'obsolescenza del faro di avvistamento.
Programma
29.05.2018 h 20.00
La facultad,2018
live performance di Mercedes Azpilicueta
set visibile fino al 12 giugno

Una performance in tre atti
un testo per corpo vulnerabile e spazio sconosciuto
un flusso intermittente di voci diverse, clip sonore e immagini proiettate.
La facultad è un termine coniato da Gloria Anzaldúa che si riferisce alla capacità sviluppata da molti sulle terre di confine, che permette di “vedere nei fenomeni di superficie, il significato di realtà più profonde". È un modo di percepire istantaneo, senza un ragionamento consapevole. È una consapevolezza acuta mediata dalla parte della psiche che non parla, che comunica per immagini e simboli, che sono i volti dei sentimenti.
Concept, script & performance: Mercedes Azpilicueta
dramaturgy: Agustina Muñoz
video: Alan Segal
choreography: Juan Pablo Cámara & Madelyn Bullard
13.06.2018 h 19.00
The Opal and the Sunstone, 2017
progetto di Filipa César e Louis Henderson
live e reading con Louis Henderson
set visibile fino al 26 giugno

Un progetto di Filipa César e Louis Henderson, live e reading di Louis Henderson
The Opal and the Sunstone è un’indagine che esplora il modo in cui le tecnologie ottiche hanno trasformato profondamente il modo di leggere, governare e "possedere" visivamente il mondo. Partendo dalle lenti Fresnel di un faro di avvistamento - oggetto creato dall'uomo per far luce sull’ignoto - sino ad arrivare ai sistemi globali di navigazione satellitare GPS, il film muove una critica verso la costruzione occidentale della conoscenza e della comunicazione, basata sulla proiezione della luce.
27.06.2018 h 19.00
All Voodoo Happens at Night, 2018
Lecture Performance
di Eli Cortiñas
set visibile fino al 8 luglio

In All Voodoo Happens at Night Cortiñas esplora la performatività del materiale archivistico che impiega nelle sue installazioni video. Ricollegando questo materiale e diffondendo i contorni in cui le idee di testimonianza e monumento, narrazione e media tecnici si sovrappongono, il montaggio di Cortiñas provoca una confusione del punto(i) di vista nei moderni miti occidentali delle origini. In un momento di iperproduzione di immagini in movimento, i siti archeologici e le riserve naturali rappresentano una fonte di fantasia esauribile di desideri animati da miti primordiali. Attraverso la fantasmagorica capacità trasfigurativa del cinema, la natura nel caso dei film su Tarzan - il cui materiale costituisce il pilastro centrale della lecture di Cortiñas - funziona come un semplice ornamento, che può trasformarsi in una nuova narrativa negoziata con una figura vivente.
Si ringrazia Studio Azzurro, Show Biz Milano ed Elianto Film