The wall: Art Face to Face with Borders è un progetto itinerante a cura di Stanislaw Ruksza, concepito come indagine intorno al tema delle frontiere nelle arti visive dal punto di vista politico, sociologico, economico e storico, attraverso il lavoro di artisti polacchi e internazionali.
Some stagger and fall, after all it's not easy
banging your heart against some mad buggers
(Pink Floyd, Outside the Wall)

Sviluppato in collaborazione con Careof e nato dalle istituzioni polacche Fondazione Imago Mundi e Kronika in Bytom, The Wall rimanda inanzitutto al Muro di Berlino, oggi ‘Ost-algic’ souvenir turistico, ma per decenni durante la Guerra Fredda costrutto della politica estera dei paesi su entrambi i lati della cortina di ferro a delimitare il ‘noi’ dal ‘loro’, l’alleato dal nemico, la libertà dalla schiavitù.
A partire da questa prima suggestione, il progetto riflette - attraverso opere video, fotografiche e installazioni - sul generarsi di linee di demarcazione. Nonostante i confini geografici siano diventati più fluidi, nuove frontiere continuano a sorgere in relazione al patrimonio culturale o religioso, spesso sulla base di un conflitto permanente, come ricorda Samuel Huntington nel suo Scontro di civiltà. Alcune originate dalla paura verso un nuovo ‘Altro’, come derivazione di un retaggio coloniale, manifesto nei clamori della xenofobia populista o in leggi anti-immigrazione. Altre scaturite dal tecnocratico quadro politico dell’accordo di Schengen. I recenti eventi in Ucraina o la costruzione del muro fra Israele e i territori occupati in Palestina sono solo due fra gli esempi possibili.
In senso più ampio, il muro diventa poi metafora di una resistenza, intesa quale presenza dominatrice e generatrice di paura ma, al tempo stesso, presupposto alla creazione.
L’edizione italiana del progetto realizzata in collaborazione con Careof, e preceduta da un periodo di ricerca del curatore StanisLaw Ruksza nell’ambito di FDV Residency Program (dicembre 2014), permette di mettere in dialogo la selezione di artisti internazionali con il lavoro di Giuseppe Fanizza, Nina Fiocco e Giovanni Morbin.

Nell’ambito di The Wall e a partire dai contenuti del progetto, mercoledì 4 febbraio, Careof presenta Where I was not, un tavolo di confronto su strategie di ridefinizione di immaginari di confine.
Nel corso dell’incontro, il curatore della mostra Stanislaw Ruksza e l’artista Lukasz Trzcinski approfondiscono i temi chiave del progetto e si confrontano con il pubblico riunito attorno all’opera di Magda Fabianczyk, concepita come tavolo di lavoro fra la comunità Rom di Bobrek in Polonia e i rappresentanti del governo locale.
Da questa prima suggestione, l’incontro intende poi ripercorrere alcuni dei temi sollecitati dalle opere in mostra, per soffermarsi su criticità, potenzialità e strategie del fare artistico declinato in interventi accumunati da un interesse verso la ridefinizione di immaginari di confine, nell’accezione più ampia, territoriale, culturale, socio politica.
Stanislaw Ruksza presenta dunque il suo approccio curatoriale attraverso il racconto di alcuni progetti e la metodologia di indagine messa in atto principalmente nella direzione artistica del Centro d'Arte Contemporanea Kronika di Bytom, in Polonia. Qui porta avanti un programma di attività dedicate all’esplorazione di interconnessioni tra la teoria dell’arte contemporanea, l’attivismo, la musica, la politica, le scienze sociali, l'istruzione, il cinema, il teatro, il turismo alternativo, il design e l’architettura.

A seguire, Lukasz Trzcinski introduce la serie fotografica New Europe iniziata nel 1999 con l’obiettivo di captare i segni di trasformazioni politiche, economiche e culturali in una ‘Nuova Europa’ caratterizzata da un’immaginazione e una percezione stereotipata.
In dialogo con i due ospiti polacchi, Careof presenta una prima serie di esperienze italiane contraddistinte dal medesimo interesse di ridefinizione di immaginari attraverso strategie artistiche a lungo termine, tra cui Dencity presentato dalla coordinatrice del progetto e antropologa Erika Lazzarino e dalla curatrice Silvia Simoncelli,Foresta Bianca dal curatore Matteo Balduzzi e il lavoro degli artisti Leone Contini e Giuseppe Fanizza.
Tali esperienze confluiranno nella pubblicazione e nella prossima tappa espositiva di The Wall. Andando così a incrementare il dialogo fra le due istituzioni – Kronika e Careof – iniziato nel 2013 e contrassegnato da scambi di residenza d’artista, screening, mostre.
La mostra, accompagnata da una pubblicazione con testi critici e documentazioni dei lavori, è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e del patrimonio nazionale polacco e del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano.
The Wall è parte integrante di Ja lubje Polske, progetto pluriennale a cura di Careof che indaga attraverso mostre, workshop e residenze per artisti e curatori i protagonisti della scena artistica polacca.
Scarica le note del curatore Stanislaw Ruksza popup: yes
Con il sostegno del Ministero della Cultura e del patrimonio nazionale polacco, Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, Instytut Adama Mickiewicza e con il patrocinio del Comune di Milano.
Si ringrazia Giuseppe Altare