Tremilaseicentocinquantagiorniunalinea è il titolo della mostra personale che Stefano Romano ha pensato per Careof. In questa occasione presenta un progetto inedito site specific, Untitled (2009).

Decine di fogli bianchi nel formato standard A4 sono attraversati da un’unica linea, un segno fatto a mano, tremolante e incerto.
I fogli non sono appesi regolarmente, il loro ordine apparente è continuamente tradito. L’installazione deriva infatti da un’azione: foglio dopo foglio, Stefano Romano ha tentato di mantenere ferma la mano e di fare in modo che, attraversando e dividendo a metà lo spazio bianco della pagina, la linea tracciata a penna si situasse sempre alla stessa altezza. Ma la mano sbaglia. Cade nell’errore, cerca una continuità che non trova. I fogli vengono poi appesi l’uno dopo l’altro congiungendo le linee, nel tentativo di percorrere la superficie dello spazio espositivo secondo uno schema variabile, casuale, imprevedibile.

Stefano Romano, artista e curatore del progetto 1.60 insurgent space, ripercorre in mostra alcune tappe del suo percorso artistico attraverso una selezione di opere: Landscape (2006/2008) è una riflessione personale sull’idea di paesaggio, ma anche una visualizzazione del tempo, dello spazio e dei rapporti umani; il paesaggio è quello definito dai nomi di tutte le persone incontrate dall’artista nel corso di una giornata. Linee (2002) crea un momento di relazione tra due persone attraverso un gioco; Noi amiamo l’Albania (2005), grazie al contributo di uno studio architettonico di Tirana, propone il progetto utopico di un ponte nel canale di Otranto fra Albania e Italia; Movements. 1 start-ing with chairs (2007), realizzato come parte di una serie di "spostamenti", mostra le relazioni interne al sistema dell’arte attraverso l’azione di portare le sedie dei galleristi milanesi dell’associazione Start in un unico punto, la Triennale di Milano, in occasione di InContemporanea.
Con il contributo di Fondazione Cariplo