“Ho sempre sostenuto che gli unici documenti interessanti non tanto del Sessantotto, ma del periodo appena successivo dei primi anni ‘70, sono quelli usciti fuori dall’uso povero e leggero del videotape (…). Usare il ‘povero’ videoregistratore - quindi liberati dai costi della pellicola e dai condizionamenti dell’economia che pesano sul cinema dove ‘il tempo è denaro’ - consentiva di regalarci tutto il tempo gratis di un lavoro parallelo al tempo della vita reale”. Alberto Grifi
“Avviene periodicamente che il cinema, travolto dal gigantismo che gli impone il suo DNA spettacolare o irrigidito nelle gabbie di un sistema che pensa a sé stesso e non a quello per cui è stato creato, esploda nella sua inutile superbia, si fermi e si distacchi dal fluire delle cose della realtà. Eppure sempre, in questi momenti, il cinema genera nuovi pionieri e torna ad essere terreno di sperimentazione, di ricerca, di scambio, di rinnovamento, dando vita ad opere corrosive e vitalissime che si lanciano come enzimi contro la sterilizzazione commerciale del cinema e la pietrificazione formale dei suoi linguaggi e delle sue formule produttive.
Alberto Grifi è una delle grandi personalità del cinema sperimentale e politico, in Italia e nel mondo. Un maestro, un apripista, un uomo attratto fatalmente dalla ricerca della ‘verità’ nelle immagini, e dalla volontà di trovare modi tecnologici per produrle che permettano di ignorare i compromessi annichilenti che ‘il sistema’ impone.
Al suo lavoro è dedicata la serie di iniziative che avranno luogo a Milano in questo periodo, oggi che il cinema sembra avere ancora bisogno dell’energia di nuovi pionieri per uscire dalla palude in cui è stato spinto. Con tanti giovani che non si rassegnano all’apparente impossibilità di un cinema diverso e che inventano modi originali per fare comunque il cinema che nessuno permette loro di fare, la lezione di Grifi va ricordata, riproposta e rivista per il valore intrinseco che ha, storico ormai, e per tutta la ‘potenza generativa’ che scatena, grazie all’energia che riesce a trasmettere ancor oggi a chi vuole tentare la strada di un cinema più vivo e più vero”. Gianfilippo Pedote


La manifestazione Alberto Grifi: Vite Vendute raccoglie l’appello “Una casa per Grifi”, già sottoscritto da alcune delle più importanti personalità del mondo cinematografico e culturale italiano, affinché in diverse città italiane, per iniziativa di enti, istituzioni, società, persone, si sviluppino una serie di iniziative di sostegno a Grifi e di pressione perché possa quanto prima ottenere i benefici pubblici della cosiddetta ‘Legge Bacchelli’, che prevede l'assegnazione di un vitalizio ai cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport.
L’niziativa cerca di venire incontro anche a un’esigenza molto concreta. Gravemente malato, in precarie condizioni economiche e senza casa da anni, Grifi ha bisogno di un aiuto materiale immediato per potersi curare. Tutti gli eventi a lui dedicati sono a sottoscrizione: i ricavati verranno versati integralmente a Grifi.
Le fotografie e i materiali esposti saranno in vendita; è inoltre possibile contribuire attraverso il c/c 11281 intestato ad Alberto Grifi - BNL ag. 22, Roma – ABI 1005 – CAB 03222.