Come nelle fotocamere giocattolo in cui abbiamo visto il duomo e le gondole, la mostra ci conduce in luoghi differenti con un percorso sostenuto dal libero gioco delle relazioni fra gli artisti che fra di loro si sono scelti, per lasciarsi contaminare dalla sensibilità dell'altro.
L'occasione di sottrarsi al progetto e di lasciarsi condurre dagli scambi consente di accentuare le differenze e di evidenziare qualità. Una mostra spericolata e senza rotta, che ha prodotto una serie di progetti e che si regge sulla determinazione nervosa oculare nel piacere della pura visibilità.